Per Thomas Ruckstuhl, vicepresidente dell’ATA, il risultato odierno rappresenta un grande successo: «La popolazione dà un chiaro segnale contro un’infinita crescita del traffico automobilistico e a favore di una mobilità rispettosa dell’ambiente. Questo segnale dev’essere ascoltato dal Dipartimento dei trasporti: il NO all’ampliamento delle autostrade dev’essere anche interpretato come una volontà nell’investire per potenziare il trasporto pubblico».

La consigliera nazionale dei Verdi Franziska Ryser, copresidente di umverkehR, considera la bocciatura come una ricevuta per i progetti smisurati di ampliamento: «Le svizzere e gli svizzeri hanno capito che un’espansione delle autostrade porterebbe solo a più traffico e quindi a più colonne. Per risolvere gli attuali problemi di traffico, dobbiamo investire nei trasporti pubblici e nelle infrastrutture ciclistiche, per una migliore qualità della vita e per concretare gli obiettivi climatici».

Comunicazione dubbiosa e mancanza di trasparenza ovunque

Le affermazioni discutibili del Consiglio federale sulla presunta mancanza di traffico supplementare, assieme alla carenza di trasparenza da parte del dipartimento responsabile e dell’Ufficio federale delle strade, hanno contribuito alla bocciatura. Fino al giorno del voto, l’amministrazione ha comunicato in modo contraddittorio e nebuloso, in particolare in merito ai costi complessivi o anche sulle possibili conseguenze sul prezzo della benzina. Inoltre, non ha fornito stime attendibili riguardanti i costi.

Il referendum contro l’ampliamento smisurato delle autostrade è stato lanciato nell’autunno 2023 dall’ATA Associazione traffico e ambiente e da umverkehR. Da quel momento, circa 50 organizzazioni, partiti e associazioni hanno dato vita all’alleanza e assieme hanno portato a buon fine il referendum.